La recensione più positiva
5,0 su 5 stelleLe capsule funzionano bene👍 e la bevanda è piuttosto gustosa😋.
Recensito in Italia 🇮🇹 il 5 novembre 2022
1️⃣ IL CONFEZIONAMENTO🎁. L’ETICHETTATURA⚠.
Questa confezione di caffè al ginseng in capsule è contrassegnata dal marchio “GIMOKA”, uno dei maggiori torrefattori italiani, che ha la propria sede legale a Cinesello Balsamo (MI), ma realizza la stragrande maggioranza della sua produzione nei propri impianti di Andalo Valtellino (SO). Si tratta di capsule compatibili col sistema “Nescafé Dolce Gusto”, ideato dall’azienda svizzera “Nestlé” in collaborazione con “Krups”, noto fabbricante tedesco di macchine da caffè .
Le 16 capsule vengono commercializzate in un sacchetto sottovuoto di plastica. Questo tipo di packaging brilla per efficienza, in quanto realizza una chiusura ermetica, che permette di conservare a lungo l’alimento, poiché scherma validamente i vari agenti esterni che possono intervenire in fase di stoccaggio e di trasporto. Al tempo stesso denota una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale da parte del fabbricante, il quale, in effetti, in luogo del consueto “poliaccoppiato”, utilizza un imballaggio meno complesso da riciclare. Quest’interesse del produttore per la tematica ecologica si appalesa anche dando un’occhiata al suo sito web, dal quale emerge che lo stabilimento nel quale vengono fabbricate le capsule in questione si fregia di numerose certificazioni in materia di sostenibilità, non solo ambientale, tra l’altro, ma anche economica e sociale (ad esempio, la “4C Association”, la “UTZ” e la “Fairtrade”, validazioni sulle quali, purtroppo, l’economia della presente trattazione non mi consente di soffermarmi). A tal riguardo, è opportuno aggiungere che il predetto opificio e, più in generale, l’intero ciclo produttivo delle capsule godono di molte altre certificazioni, tra le quali non si può fare a meno di citare la “BRC Food” e la “IFS Food”, in merito alle quali, per la già invocate ragioni di brevità, mi limito a dire presuppongono una serie di stringenti controlli e sono, pertanto, foriere di alta qualità, igiene e sicurezza alimentare, a cui contribuisce anche l’accurato sistema di tracciabilità, utilizzato dall’azienda per monitorare costantemente la catena di fornitura.
Tutte e 16 le capsule sono perfettamente integre; in particolare, il film superiore di ognuna è correttamente termosaldato, per cui garantisce un’efficiente sigillatura in atmosfera protettiva. Una chiusura ermetica, che è strumentale sia alla preparazione della bevanda che alla conservazione del prodotto. Da un lato, infatti, assicura la corretta pressione di esercizio della macchina, che è essenziale per ottenere una bevanda organoletticamente integra. Dall’altro, genera un’efficace schermatura contro l’ossidazione, prevenendo la rapida degradazione degli ingredienti, i quali sono elencati in modo piuttosto generico sul lato esterno dell’astuccio. L’etichettatura, in effetti, pur essendo abbastanza intelligibile, non spicca per esaustività. Nella lista degli ingredienti, ad esempio, compaiono il latte scremato, il ginseng e il caffè, senza che, però, degli ultimi due venga specificato il luogo d’origine, importante per avere un’idea delle qualità organolettiche del prodotto finale, le quali, tra l’altro, sono anch’esse indicate in modo sommario. Non viene, inoltre, indicata la qualità di caffè utilizzata, che, sulla scorta della degustazione effettuata, ritengo essere la Robusta; non mi sembra che ci sia anche dell’Arabica.
Presenti, invece, il lotto di produzione e il c.d. “termine minimo di conservazione” (o “TMC”), il quale, preceduto dalla classica formula “da consumarsi preferibilmente”, è collocato piuttosto avanti nel tempo (due anni rispetto al momento della fabbricazione; quest’ultima di qualche giorno antecedente alla consegna). Sottolineo che tale termine pertiene al profilo della qualità e non a quello della sicurezza; rappresenta, infatti, la data fino alla quale l’alimento mantiene intatte le sue proprietà se conservato correttamente, ossia, secondo quanto riportato sulla confezione, in luogo fresco ed asciutto. Superato il “TMC” non diventa pericoloso per la salute; sarà ancora possibile consumarlo, ma le sue caratteristiche organolettiche e di gradimento inizieranno a subire una progressiva flessione.
Di fianco all’indicazione del peso (115,2 g, che corrispondono ad un peso unitario di 7,2 g), compare, inoltre, la “℮” rappresentativa del c.d. “simbolo di stima”, la quale certifica che il divario tra la quantità effettiva contenuta nella confezione e quella nominale riportata in etichetta non eccede i limiti fissati dalla normativa dell’Unione Europea.
2️⃣ LE QUALITÀ ORGANOLETTICHE☕😋.
Ho usato le capsule in esame, rispettando le istruzioni del loro produttore e quelle del fabbricante della macchina. La preparazione della bevanda esige l’impiego di una solo capsula. Ho utilizzato l’erogazione a 2 tacche, ricavando una preparazione sufficientemente ristretta (circa 60 ml), mediamente densa.
Non ho registrato nessuno di quegli inconvenienti, in cui si incappa soprattutto quando si ricorre a prodotti non originali particolarmente economici. Tutte le volte la capsula si è perfettamente adattata alla sede destinata ad ospitarla, consentendo un agevole inserimento del c.d. “supporto per capsule” nel corpo macchina. Il funzionamento dell’apparecchio è stato regolare e l’erogazione impeccabile. In particolare, la punta dell’ago attraverso cui l’acqua viene iniettata nella capsula ha sempre forato senza problemi la sua membrana superiore (il c.d. “top film”); non ci sono state fuoriuscite accidentali di liquido nel corso dell’intera procedura; l’espulsione della capsula esausta è avvenuta senza problemi.
Prima della degustazione, ho sempre bevuto un bicchiere d’acqua naturale per pulire il palato. Essendo abituato a bere il caffè amaro, non ho aggiunto zucchero, anche perché la capsula ne contiene una piccola parte per evitare che la bevanda nella fase iniziale risulti lievemente amarognola. Mi sono reso conto che le doti organolettiche di questa miscela cominciano ad affiorare appena le prime “lacrime” cadono nella tazzina o nel bicchiere di vetro. L’olfatto viene immediatamente catturato dal loro delizioso profumo di caramello. Terminata l’erogazione, il liquido risulta nascosto da una crema vellutata, abbastanza densa (definirei lo spessore e la tessitura di livello medio) e alquanto persistente. La sua colorazione è piuttosto uniforme ed è un nocciola di tonalità medio-chiara; il latte, infatti, attenua la gradazione cromatica e mitiga l’intensità e l’acidità del caffè; smorza i toni accentuati della Robusta utilizzata (alla quale, in verità, io preferisco l’Arabica), facendo in modo che il gusto della bevanda non sia eccessivamente forte e deciso. L’aroma che si percepisce, sia inizialmente, avvicinando la tazzina fumante al naso, che dopo l’assaggio, per via retronasale, è alquanto gradevole; si tratta, come anticipato, di un delicato sentore di caramello, ben percettibile.
Alla degustazione la bevanda si rivela morbida: scivola in bocca, accarezzandola. Si avverte un gustoso sapore, piuttosto ricco, che si diffonde in tutto il cavo orale con il progredire del sorseggio. Sulla base di una comparazione con altri prodotti analoghi usati in precedenza, ritengo che all’intensità possa assegnarsi un valore di 8/12. Non ci sono fastidiose punte di amarezza, ma solo una leggerissima acidità, quasi impercettibile, che, comunque, a me piace. L’esame palatale rivela una buona densità; in particolare, se, col liquido in bocca, si spinge la lingua contro il palato, quello che emerge è un corpo pieno, che denota la presenza di solidi in sospensione (oli, acidi organici e composti vari), probabilmente dovuta, non solo alla Robusta, ma anche alla tostatura appena appena “spinta”. All’interno delle guance e sulle gengive non si avvertono quelle sensazioni di raggrinzimento e di secchezza, caratteristiche dell’astringenza. Al termine della degustazione rimane in bocca per un bel po’ di tempo un piacevole sapore avvolgente e tonificante, che ricorda vagamente la caramella mou (il c.d. “toffee”); parliamo di un gusto pieno, piuttosto persistente, in cui amaro ed acido sono ben bilanciati tra loro e arricchiti da un’amabile nota dolce. Nel complesso, la bevanda risulta facilmente digeribile e consentanea a buona parte della giornata; personalmente preferisco non consumarla nelle ore serali, visto che “assumo” questo mix di caffè e ginseng soprattutto per migliorare le capacità fisiche e mentali.
3️⃣ LE CONSIDERAZIONI FINALI🤔👨🏽💻
Ritengo che la bevanda in parola abbia un gusto rotondo, ossia equilibrato, poiché le diverse proprietà organolettiche sono piuttosto bilanciate, senza che nessuna sovrasti le altre. Lo standard qualitativo è, nel complesso, appagante: le caratteristiche delle capsule, le doti organolettiche delle miscele e il packaging non danno luogo ad alcuna doglianza; avrei gradito un’etichettatura un po’ più dettagliata.
Sulla scorta di quanto appena dedotto, reputo conveniente e particolarmente concorrenziale l’attuale prezzo di 2,60 euro per 16 elementi, visto che equivale ad un costo unitario di poco superiore ai 16 cent.; importo che risulta anche piuttosto competitivo, laddove si consideri che alcuni produttori condizionano la preparazione delle medesime bevande all’impiego di 2 capsule diverse tra loro.